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Convegni OFS Sardegna 2016

I convegni zonali delle fraternità OFS Sardegna si sono svolti domenica 5 giugno 2016 a Sorso, Orani e Quartu nel corso di un’unica giornata che è stata bella, intensa e carica di emozioni per tutti. Le location scelte per ospitare l'evento sono state accoglienti, grazie al lavoro delle Fraternità ospitanti, e anche il clima ha dato una mano di aiuto. C’è stata una buona partecipazione delle Fraternità nonostante non si sia raggiunto un numero di presenze particolarmente esaltante. Nei tre convegni lo schema delle giornate è stato il medesimo: la giornata ha avuto inizio alle 9 con gli arrivi, di seguito la preghiera dell’ora media e la catechesi, a seguire interventi e un momento di libertà per consentire ai partecipanti di incontrarsi al di fuori degli schemi. Poi la messa, il pranzo, un’altra pausa e il ritrovo per un esperimento insieme: la videoconferenza tra le sedi dei convegni prima di concludere con la preghiera del vespro e i saluti. Il Consiglio regionale per la prima volta non ha vissuto in blocco i convegni zonali ma si è diviso fra le varie sedi, suddividendo il carico di lavoro e il peso del servizio, ma non la gioia dell'incontro, che è andata a moltiplicarsi, fra tutti i Consiglieri ed Assistenti: Franco, Uccio, Lella e fra Giuseppe hanno animato il convegno al Nord, Luca Laura, fra Silvano e fra Tore al centro, Francesca, Cristiana, Rosy e Nicola con fra Fabio al sud.

Sorso (Convegno del nord). La catechesi è stata tenuta da Franco Pirisi della Fraternità di Alghero. Partendo dall’episodio evangelico delle nozze di Cana, è stato messo in luce il ruolo della famiglia e della festa. In quel periodo storico, quando i matrimoni potevano durare anche diversi giorni, la mancanza del vino sarebbe stato un danno di immagine irrecuperabile per gli sposi. E anche oggi, così come ieri, si bada molto all’apparenza dei festeggiamenti, come la dimensione dei regali o le critiche per chi non rispecchia gli “standard”. Questi stessi atteggiamenti spesso sono presenti anche nelle nostre fraternità, ed è opportune cercare di rimuoverli. Subito dopo, fra Giuseppe Carta ha rinforzato questo concetto e, durante la celebrazione eucaristica, ha ricordato anche la figura della francescana Elisabetta Sanna e la grande responsabilità che ancora oggi i francescani continuano ad avere nell’essere persone straordinarie, capaci di portare frutti di santità nella vita ordinaria di tutti i giorni.

Orani (Convegno del centro). La catechesi è stata tenuta da Isabella Dessì della Fraternità di Villaurbana, che ha introdotto il tema conduttore della giornata: "Le nozze di Cana" dove Maria dice ai servi "fate quello che Lui vi dirà". Con un linguaggio semplice ed immediato ha trasmesso la necessità del discepolo di farsi servo e dopo aver riempito le giare d’ acqua, lasciare che il Signore le trasformi in vino. Quel vino che assumerà tutti i significati necessari per la riuscita delle feste. Nella festa delle nozze è presente la madre di Gesù con i suoi discepoli e l'unione tra lo sposo e la sposa rappresenta la nuova alleanza tra Cristo e l'intera umanità. Nei vari interventi che hanno seguito è emersa la speranza che nelle varie fraternità si aumenti l’impegno, la comprensione, la misericordia e la condivisione. L’entrare in relazione con tutti, nonostante le difficoltà, che poi verranno trasformate in speranza. Sono emerse le difficoltà in ambito a certe fraternità insieme all'entusiasmo per essere Ordine Francescano Secolare.

Quartu Sant’Elena (Convegno del sud). La catechesi è stata tenuta da Simone Mura della Fraternità sant’Ignazio di Cagliari; la sua presentazione ha offerto una lettura del Vangelo che, slide dopo slide, ne ha fatto emergere i significati e i simbolismi in una scena di festa partecipata da numerosi personaggi. La figura di Maria, donna e madre, dolce e decisa al tempo stesso, illumina la prima parte del vangelo delle nozze di Cana dove tanti sono i significati del suo agire. Gesù poi con un comportamento iniziale decisamente misterioso, mostra per la prima volta tutta la potenza di Dio. Poi i servi: umili, mansueti, minori...uomini di buona volontà che portano il loro compito faticoso dando il massimo. Ancora, il maestro di tavola: è anche un maestro di discernimento, riconoscendo il "vino buono". Tutti personaggi che, a partire dagli sposi, dicono a modo loro il "si" proprio della loro storia, dettato dal Kairòs!

Dove al mattino, dove al pomeriggio i partecipanti hanno assistito alla proiezione di bravi filmati sulla missione che hanno mostrato come la Fraternità sarda si stia prodigando di dare assistenza ai poveri, emarginati, migranti. Non un semplice filmato, ma una proposta concreta: chiunque lo desidera, può e deve mettersi a disposizione per fare la propria parte. Particolarmente toccante la testimonianza di alcune famiglie della fraternità di Ploaghe che hanno aderito al progetto di accoglienza della Caritas "Rifugiato a casa mia": alcuni dei ragazzi accolti nell'ambito di questo progetto, provenienti dal Mali e dalla Nigeria, hanno partecipato al convegno di Sorso trascorrendo qualche ora in compagnia della Gioventù Francescana. Si è dimostrato ancora una volta che uscire dalle sacrestie è possibile: unendo il dire e il fare il francescano, presente con il suo accompagnare e servire dove c’è bisogno, può veramente costruire ponti ovunque. E a volte basta semplicemente uno sguardo di attenzione. Ad esempio, i dolci del convegno di Sorso sono stati donati, con grande gioia, ai 392 profughi sbarcati a Porto Torres a bordo della nave “Rio Segura”.

La video conferenza del pomeriggio ha permesso di capire, come da più interventi è stato evidenziato, che anche la tecnologia serve per ridurre le distanze (anche nonostante i problemi tecnici). Di sicuro occorre tesoro dell’esperienza e, una prossima volta, sfruttare in modo migliore le tecnologie per annullare le distanze che ci separano e soprattutto respirare insieme la medesima atmosfera di desiderio di pace, gioia e condivisione. A conclusione della giornata, la consapevolezza del ruolo estremamente importante per i francescani di oggi: essere presenti nel mondo per evangelizzare.

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