Alla fine la partecipazione si è concretizzata in 300 presenze; tanti i francescani secolari e simpatizzanti, provenienti dalle province di Cagliari, Carbonia-Iglesias e medio Campidano, che hanno partecipato al convegno zonale del sud, organizzato presso la Chiesa di S. Lucia, ex Convento dei frati Minori e attuale sede della fraternità OFS di San Gavino il 9 marzo scorso.
E’ stato un atto dovuto, quello di andare in visita alla fraternità che risiede in una delle aree maggiormente colpite dal ciclone di questo novembre. Una visita dovuta, ma senz’altro un piacere è stato quello di visitare una Fraternità, reduce dal rinnovo del Capitolo locale e che ha scelto di mettersi concretamente in gioco. Un piacere è stato anche incontrarsi con tutte le fraternità convocate per trascorrere insieme una piacevole giornata di studio, di condivisione, di preghiera e di svago.
Questa volta l’obbiettivo è stato quello di rompere con i vecchi schemi, a cominciare dall’organizzazione della giornata che è stata rivoluzionata rispetto al solito, perché è giunto il momento di abbandonare le abitudini per mettere in pratica ciò che oggi ci viene richiesto da più parti, non ultimo papa Francesco, ovvero di metterci in strada, uscire dalle nostre salette, dalle nostre sacrestie, dai nostri luoghi sicuri e rassicuranti, cominciando da uscire dagli schemi mentali di cui spesso finiamo per diventare ossessivamente dipendenti.
Allora la giornata ha inizio non con la preghiera delle lodi ma con l’invocazione dello Spirito Santo, su di noi per accompagnarci nei nostri lavori della giornata e poi via subito nei gruppi per fare esperienza di condivisione e di comunione. Suddivisi in nove gruppi abbiamo meditato e ci siamo confrontati sul tema della nostra giornata: “Comunione: fedeltà, ascolto, missione”.
Il lavoro in gruppi è stato già sperimentato nello scorso anno fraterno e questa volta si sono già notati i passi avanti fatti, è stato più facile entrare in clima di condivisione, confrontarci con quello spirito proprio della Fraternità di san Francesco che caratterizza la nostra comune vocazione.
E’ stato bello pensare ma soprattutto prendere coscienza del fatto che eravamo sì divisi in gruppi, ma allo stesso tempo fra di noi in comunione. Al termine delle condivisioni e delle testimonianze, delle discussioni e scambi di pareri, ciascun gruppo singolarmente ma in comunione con gli altri ha celebrato l’ora media alla stessa ora secondo il medesimo schema. Al termine tutti ci siamo ritrovati in chiesa per la liturgia che ci rende comunione per eccellenza la santa messa, con la quale si è conclusa la nostra mattinata e alla quale ha presenziato anche il Vescovo Mons. Giovanni Dettori che nel suo saluto al termine della messa ha ulteriormente esortato tutti noi a darci da fare per uscire dalle salette e andare in missione, cercando le “periferie” proprio nei luoghi in cui viviamo.
Il pranzo conviviale ha consentito non solo di rifocillarci ma anche e soprattutto di vivere quei preziosi momenti di intimità e incontro tra fratelli e sorelle che non sono mai altrimenti organizzabili ma nascono spontaneamente dallo stare insieme.
Alle 15 ci siamo ritrovati tutti in chiesa per il momento finale della giornata: la relazione, agevolata da Luca Piras e presentata da padre Gianluca D’Achille (ofm capp.), Maria Elena Marongiu e Gianluigi Atzeri.
La relazione ha in parte rinforzato e dato completamento alla forma e alla sostanza di quanto discusso in mattinata. Sono stati fatti molti riferimenti alla nostra regola è abbiamo ri-scoperto come la “fedeltà” sia un valore e anche un impegno per rimanere fedeli ad un patto sacro. Nel nostro caso la nostra Professione di vita evangelica è stato un atto di fedeltà alla nostra chiamata, da lei nascono un susseguirsi continuo di atti di fedeltà alla vocazione, che devono rinnovarsi continuamente nell’arco della nostra esistenza e del nostro cammino: la fedeltà si rinnova in ogni istante. Si è ribadita la ricchezza del poter vivere tutto ciò in comunione in una Fraternità, nella quale non siamo delle isole ma ci relazioniamo con fratelli che ci aiutano nel nostro cammino e sono testimoni della nostra storia.
Nella nostra regola poi la parola “ascolto”, laddove è inserita come argomento principale del contesto, è quasi sempre vicina alla parola “vocazione”, per l’occasione sono stati citati gli articoli delle costituzioni generali nn. 3, 9, 11 e 13: il nostro vivere in Fraternità ha uno scopo.
Infine parlando di “missione” si è partiti dall’affermazione che Gesù non ha fatto tutto da solo ma ha scelto dei compagni di viaggio e insieme hanno intrapreso la missione. Oggi dobbiamo solo guardarci intorno: famiglia, lavoro, impegno nel sociale, gli ambiti cui rivolgerci sono tanti, per cominciare riprendiamo le parole del nostro Ministro regionale Mauro Dessì rivolte al Vescovo al termine della messa: “Monsignor Dettori, l’Ordine Francescano Secolare è qui e le Fraternità che si trovano nella sua Diocesi sono pronte a darsi da fare per qualunque missione che lei voglia affidarci.
Il convegno del sud è stato il primo dei tre convegni previsti per questo anno fraterno, il prossimo sarà il convegno per le province di Sassari, Olbia-Tempio e Oristano che si terrà il 4 maggio a Sassari, Chiesa Santa Maria di Pisa nel quartiere Lattedolce, infine quello per le province di Nuoro e Ogliastra si terrà il 1 giugno a Nuoro, Chiesa Madonna delle Grazie.
Questo articolo è stato pubblicato anche sul periodico "Voce Serafica della Sardegna".