Con le parole del ministro nazionale, gli auguri a tutti di Buona Pasqua!
Cibo, pane, vino, piedi da lavare, umanità profonda che introduce all’atto umanamente più incomprensibile perché apparentemente innaturale: amare l’altro più di se stessi!
Prima, durante e dopo, gesti e parole che odorano di una maternità intrisa di dolore e speranza, sofferenza e vita nuova, come buio e luce che si susseguono.
Appeso a una croce, nel momento più doloroso, mentre si consuma l’eclissi, ecco di nuovo lo spiraglio che anticipa la luce nuova.
Gesù pronuncia le parole “madre” e “figlio”, esprimendo così dinanzi alla morte l’immagine umanamente più alta per esprimere fecondità e speranza, anticipo di vita che attende di rinnovarsi da una relazione rinnovata.
Davanti al dolore straziante di una madre e di un discepolo, offre a loro e all’intera umanità una dimensione nuova, una via d’uscita al dolore, la risposta alla morte.
Accogliersi, divenire madre e figlio reciprocamente, come modello di fraternità… luce che continua dopo l’eclissi, contrapposta all’indifferenza, che è eclissi perenne, buio senza speranza, morte!
Se offrirai il pane all'affamato,
se sazierai chi è digiuno,
allora brillerà fra le tenebre la tua luce,
la tua tenebra sarà come il meriggio. Is 58, 10
“Voi stessi date loro da mangiare”: condividere tutta la propria esistenza, coinvolgersi nella storia dell’altro, camminare accanto, soccorrere e lasciarsi soccorrere. Come a ripetere l’ultima cena, farsi pane spezzato e lavare i piedi dei fratelli, morire a se stessi per amore dell’altro; gesti della madre, gesti del figlio.
Sii madre, sii figlio, e sarai luce della Luce…fa’ che non si perda tutto questo amore, e sarà Pasqua!
Auguri!
Remo di Pinto (ministro nazionale)