PROVINCIA di SAN FRANCESCO IN ITALIA
- A tutti i frati della Provincia
- Alle Sorelle Clarisse
- Ai Fratelli dell’OFS
Il Signore ci dia pace!
Fratelli e sorelle carissimi,
l’anno iniziato è all’insegna dell’ascolto: la fraternità in ascolto della Parola.
Il padre san Francesco iniziò il suo cammino verso Dio dalla presa di coscienza delle sconfitte del suo “ego”.
Aveva nel cuore grandi ideali: giustizia, pace, libertà, solidarietà, gioia di vivere, ecc. Ma circostanze non previste: la prigionia, la malattia, l’essere stato liberato dopo il pagamento di un riscatto, lo spogliarono di tutto.
In quello stato di prostrazione lo Spirito lo condusse in luoghi silenziosi e parlò al suo cuore.
Sbocciò in lui un amore nuovo, un amore non “a prima vista” ma grande, che gli fece girare la testa e lo trasformò. Il suo nome? Madonna povertà!
Davanti a tutta Assisi, ai piedi del padre Bernardone, deposte vesti e borsa, legami di sangue e sicurezze umane, fece la sua professione di fede: “Padre nostro che sei nei Cieli”.
Madonna povertà inondò il suo cuore di gioia e lo inviò a proclamare la misericordia di Dio per tutti i suoi figli.
Incamminandoci verso la Pasqua, l’esempio di Francesco deve conquistarci e farci decidere a lasciare tutto, a non scegliere e cercare le sicurezze umane, ma l’amore di madonna povertà. Di madonna povertà dobbiamo innamorarci e a lei porgere ogni giorno una rosa, come segno d’amore.
L’amore non si dimostra con l’elemosina del superfluo, ma con la privazione del proprio boccone per il fratello che soffre: “prendi, io sono a posto, non ne ho bisogno”.
La libertà raggiunta da Francesco, Massimiliano e tutti coloro che si sono fatti piccoli per il Regno dei cieli, ha la sua origine nella preghiera umile e fiduciosa, perché nella lotta con il proprio “ego” è possibile risultare vincitori solo a una condizione, come dice Gesù: “questa specie di demoni non si può scacciare se non con la preghiera” (Mc 9,29).
La medicina per le ferite che insanguinano l’uomo è madonna povertà, rimettersi alla preghiera, riacquistare il gusto della preghiera, abbandonarsi tra le braccia del Padre. Non ci sono altre terapie. Dio è la pace: Vi do la mia pace!
Per la Quaresima Francesco ci suggerisce varie modalità di viverla, ponendo sempre alla base l’ascolto della Parola e il dono della penitenza corporale. Le conquiste dipendono da come viviamo queste due possibilità che ci sono state dettate dall’amore del Maestro.
Francesco poi, ha avuto una indicazione precisa dal Maestro nell’episodio delle due scale: la via di Maria “la vergine poverella”.
Madonna povertà ci insegna che liberare il cuore dai lacci della gelosia, dell’invidia, dell’egoismo, è potere dello Spirito che il Maestro ha riversato nei nostri cuori: solo rimanendo in Lui con docilità e coraggio perseverante si può essere persone che operano in novità di vita.
Maria, la vergine poverella, ci assicura la sua presenza viva e operante.
Nel silenzio, dunque, nella meditazione, nella preghiera e nella penitenza, lasciamo allo Spirito il compito di sgombrare il nostro cuore dalle presunzioni umane e far posto al Cristo, per la gloria del Padre suo e per il bene nostro e dei fratelli.
Pace e Bene!
I Ministri Provinciali
fra Giancarlo Corsini
fra Franco Buonamano
fra Roberto Bernini
fra Salvatore Sanna