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Famiglia in cammino con Francesco sui sentieri di Cristo

Alcuni di noi avranno notato che, spesso, quando i nostri discorsi si spostano sull’argomento “politica” tendiamo a perdere la nostra “proverbiale” calma e degenerare in incomprensioni, divisioni e litigi. La politica è davvero qualcosa di così degenerante? E’ davvero qualcosa di talmente sporco con cui il cristiano è meglio non abbia a che fare? Come è meglio comportarsi in politica?

In un momento o nell’altro tutti ci siamo posti alcune di queste domande. Non per dare risposte ma per ampliare l’orizzonte delle vedute, l’Ordine Francescano Secolare della Sardegna, nell’ambito degli incontri stanziali di pastorale familiare, che si tengono a Torregrande (OR) e sono aperti a famiglie e coppie di fidanzati, ha dedicato l’appuntamento del 18 e 19 gennaio scorsi all’argomento "Famiglia: come educarsi all’impegno sociale e politico?”.

Innanzitutto è stato necessario dotarci di un linguaggio unico, condiviso per chiamare le cose con il loro nome.
Il termine politica/politico, vuoi per la crisi, vuoi per un senso di malcontento generalizzato, suscita sempre più sentimenti non positivi. Il politico viene spesso indicato come un professionista dell'azione governativa, la politica appunto, magari propenso a tutelare i propri interessi e quelli della propria cerchia di intimi piuttosto che dedicarsi al bene della collettività.
Per poter guardare alla politica con occhi nuovi, sabato 18 gennaio, Mauro e Caterina Dessì hanno guidato le coppie partecipanti attraverso un percorso che ha portato a distinguere il vero significato del termine politica, depurandolo progressivamente da fraintendimenti e luoghi comuni sempre di accezione negativa.

La politica nasce nel momento in cui i cittadini scelgono di essere protagonisti nelle decisioni che investono il “vivere insieme” e il bene del singolo cittadino (cives). È quindi un termine che identifica l'interessarsi alle cose comuni e agli interessi per il bene dei singoli. Partecipare alla vita politica è qualcosa che parte dall'informarsi presso chi si ha intorno, passando dal manifestare le proprie necessità con il metodo del confronto e la mediazione, e arrivando all'individuazione del cosa fare e di chi può essere idoneo a farlo in nostra rappresentanza . Di seguito può o non può esserci un impegno quali delegati dal popolo, ma non è questo che rende il cittadino un politico: politico è ogni cittadino inserito nella vita di comunità.

Mentre i grandi facevano “le pulizie”, i bambini sono stati suddivisi per età in due gruppi. Durante l’arco dei due giorni i bambini fino ai 5 anni hanno giocato, ascoltato dei racconti, hanno fatto un laboratorio avente come tema il rispetto della natura e preparato dei cartelloni, con disegni e piccoli lavori, sulla base delle storie ascoltate; i bambini più grandi sono stati invece affidati agli animatori regionali degli “Araldini” (la Fraternità dei piccoli francescani, composta da bambini e ragazzi dai 6 ai 13 anni), hanno ascoltato il racconto dell’incontro di san Francesco con il lebbroso e sono stati condotti ad identificare i sentimenti negativi che vengono suscitati in loro nell’incontro con “il diverso” per aiutarli a superare il pregiudizio ed andare incontro ai bisognosi.

Al termine delle attività della sera la cena e, a seguire, il momento di svago, giochi e animazione, ma anche le “pillole di sostenibilità”, presentate da Simone Mura che questa volta ci ha parlato dell’energia.

La nostra domenica, dopo la colazione, ha avuto inizio con la Messa, i bambini hanno preparato con gli animatori alcuni canti e le preghiere dei fedeli, al termine grandi e piccini si sono di nuovo separati per proseguire con le attività.
E’ la volta della lectio di fra Giuseppe Carta, Assistente regionale OFS, che ha proseguito il discorso iniziato da Mauro e Caterina e dal loro racconto esperienziale, calandolo nella spiritualità cristiana e francescana.
La sua riflessione è partita da un fatto: noi tutti battezzati “siamo membra del Corpo di Cristo”, come tali viviamo e agiamo nel mondo. Questa considerazione porta da una parte a constatare che vivere la politica (non solo nel servizio del Governo ma negli aspetti della quotidianità) essendo cristiani significa portare Cristo stesso nella Politica, dall’altra che così come abbiamo cura del nostro corpo e ne difendiamo e curiamo le parti più deboli, nello stesso modo siamo necessariamente portati a difendere i più deboli e gli indifesi della nostra società.

Attenzione però: oggi il relativismo imperante del “io la penso diversamente ma perché devo imporre il mio pensiero agli altri” sta portando alla deriva e alla rovina dei valori, difendere i più deboli non significa degradare i nostri valori in funzione di un buonismo che non porta a niente; fra Giuseppe con fermezza ci ha ammoniti a portare avanti il nostro pensiero, senza paura, a stare attenti all’inganno del relativismo e alle ideologie che si stanno affermando. In particolare come francescani dobbiamo schierarci in difesa della vita dal concepimento sino alla fine naturale, nella tutela dei bambini, della famiglia e degli ammalati, con il coraggio e la testimonianza che da sempre hanno caratterizzato il nostro carisma.

L’incontro si è concluso con il pranzo.
L’appuntamento per tutti coloro (francescani e non) che desiderano cercare e trovare del tempo per incontrarsi in coppia e con Dio in semplicità, allegria e fraternità è fissato per i giorni 15-16 marzo 2014, il tema sarà “La famiglia educa alla salvaguardia del creato?”
(Articolo pubblicato anche sulla rivista Voce Serafica della Sardegna)

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