L'Ordine Francescano Secolare si articola in fraternità a vari livelli: locale, regionale, nazionale e internazionale. Esse hanno singolarmente la propria personalità morale nella Chiesa. Queste fraternità di vario livello sono tra di loro coordinate e collegate a norma di questa Regola e delle Costituzioni. (Regola OFS art. 20).
Esistono dei momenti particolari, nella vita di fraternità, nei quali il coordinamento o collegamento, di cui parla l’articolo della Regola, si esplica in maniera forte e visibile: uno di questi è il Capitolo, ovvero il tempo in cui i Francescani Secolari si riuniscono in Assemblea per condividere un progetto di vita fraterna e, nel caso si tratti di capitolo elettivo, investire un Consiglio del mandato per adempierlo per un tempo della durata di tre anni.
Il 13 ottobre scorso la Fraternità regionale dell’Ordine Francescano Secolare della Sardegna si è riunita in Assemblea per un Capitolo Consultivo che ha acquisito l’etichetta di “Capitolo Straordinario” in quanto non sono stati convocati soltanto i Ministri locali, così come la norma prevede, ma tutti i consiglieri di tutte le fraternità della Sardegna.
Non tutti i consiglieri son stati presenti, così come assenti son state alcune fraternità che da tempo si trovano in situazione di sofferenza, ma il fatto che il Consiglio regionale abbia convocato il Capitolo con quasi un anno di anticipo ha favorito una significativa rappresentanza, concretizzatasi in poco meno di 300 partecipanti provenienti da 80 fraternità di appartenenza.
Alla presenza del Ministro nazionale, Remo Di Pinto, il Capitolo si è celebrato a Villaurbana, nell’oristanese, nelle strutture messe gentilmente a disposizione dal consiglio comunale e dalla direzione didattica (la palestra comunale, la scuola elementare e media). Tutti i partecipanti hanno trovato ad attenderli un posto comodo nella moderna struttura, ricoperta da un tetto amovibile che si lascia permeare da suoni e rumori, per cui lo stesso paese è stato pacificamente e sonoramente invaso dalla presenza dei francescani secolari, a cominciare dalla preghiera dei salmi, scanditi nell’alternarsi delle voci dei due cori nella celebrazione delle lodi mattutine.
L’occasione del Capitolo Straordinario è stata cercata e voluta al fine di mantenere stretto il legame fra le realtà locali e il coordinamento regionale, per verificare l’anno appena trascorso e per impostare le attività da intraprendere nel prossimo futuro.
Nello scorrere i punti del mandato capitolare il Ministro regionale Mauro Dessì, che ha riportato più volte alla memoria la recente visita di Papa Francesco e il suo forte richiamo alla sobrietà e all’impegno del servizio verso chi ha bisogno, ha puntualizzato che la Regola dell’OFS è per il francescano secolare strumento di laicità. E’ giusto fare formazione per saperne di più, è giusto pregare insieme, stare insieme, volersi bene, ma è tempo di dedicarsi a chi abbiamo attorno: il compito del francescano secolare è e deve essere portare Gesù Cristo.
Il discorso di Mauro torna diverse volte sul pericolo dell’autoreferenzialità, sul pericolo della chiusura ma incoraggia a trovare insieme sbocchi per essere testimoni credibili anche e soprattutto al di fuori delle nostre salette: è tempo di muoversi! Non a caso anche nel mandato capitolare sono stati utilizzati verbi come promuovere, favorire, attivare, costruire.
Nel guardarci attorno non possiamo non notare che i primi che oggi necessitano della nostra attenzione sono innanzitutto i giovani, e in particolare quei giovani che hanno scelto la fraternità. Sono alla ricerca di riferimenti, e in questi riferimenti il francescano secolare ci dev’essere; occorre essere esempio di serietà, responsabilità, credibilità. Qui comincia la vera sfida, la vera missione per andare incontro agli altri ed essere utili nella società.
Anche il Ministro nazionale, Remo di Pinto, dopo aver invitato a rendere grazie per lo stare insieme nell’occasione capitolare, ha rafforzato i passaggi presentati da Mauro e ha ammonito i presenti perché la giornata non fosse solo un momento di passaggio ma occasione di conversione: “perché il nostro cammino sia un cammino che plasma, perché la nostra vocazione francescana che nasce nelle strade non è fatta per nasconderci ma per stare in mezzo alla gente, per il mondo”. Caldo e deciso l’invito di Remo ad esser più inquieti, più vivaci: dobbiamo scuoterci! Senza inventarci niente perché l’esempio lo abbiamo: è Gesù!
Al termine degli interventi c’è stato spazio perché i presenti raccontassero sia le esperienze locali di servizio e attività, ma anche quali difficoltà si incontrino nel cercare sbocchi verso la società.
Quanto descritto ha evidenziato la fatica di un Ordine, come quello dell’OFS sardo, nell’uscire da schemi e strutture “storiche”, ma anche messo in luce che il servizio, il mettersi a disposizione di coloro che hanno bisogno è una sfida possibile anche in un futuro non troppo lontano.
Il pranzo, gustato al sacco, nella convivialità, ha fatto sì che si mischiassero i sapori delle specialità di tutta la regione: giusto clima per riposarsi e ricaricarsi prima di riprendere i lavori nel pomeriggio.
Dopo il lavoro assembleare del mattino, nel dopo pranzo i presenti hanno proseguito i lavori suddivisi in cinque gruppi (Ministri, vice Ministri, Responsabili per la formazione, Economi e segretari, Assistenti) in modo da presentare loro le attività regionali, trovare linee comuni nel modo di organizzare le attività fraterne e invitare i consiglieri locali a farsi carico delle responsabilità degli incarichi ricevuti, non perdendo di vista l’essenzialità della vita di consiglio come gruppo rispetto al vivere il ruolo in maniera individuale, estemporaneo e personale.
La giornata si è conclusa con la Messa, presieduta dal Ministro Provinciale dei frati minori cappuccini, fra Giovanni Atzori, e concelebrata insieme agli Assistenti regionali e agli Assistenti locali presenti.